Villa 4 stanze da letto, 135 m²

Modica, Ragusa (provincia)

C’è un posto, tra le colline di Modica, dove il tempo si è fermato. Non nel senso che non succede nulla, anzi. Ma lì, le giornate scorrono lente, a ritmo di luce, vento e silenzi pieni di vita.
La villa non si vede subito. Bisogna percorrere una stradina che si arrampica tra muretti a secco e filari di ulivi. Poi, all’improvviso, si apre davanti agli occhi come una cartolina, incorniciata da alberi da frutto, carrubi secolari e il profumo dolce della terra baciata dal sole.
È una casa che accoglie. Ti viene incontro con il calore della pietra antica, restaurata con rispetto, e quel senso di pace che solo certi luoghi riescono a dare. Non è ostentata, non è pretenziosa: è autentica. Vera come un ricordo felice.
Dentro, il camino aspetta che qualcuno accenda il fuoco. Nella grande cucina in muratura si sente ancora l’eco delle voci, delle mani che impastano, del forno a legna che cuoce lento. Tutto profuma di famiglia, di domeniche lente, di vino versato con generosità.
Nella cucina esterna ricavata da un edificio annesso, l’aria sa di brace e di legna. Lì si ride, si ascoltano storie, si brinda all’estate e alla vita che scorre. E quando cala la sera, con le cicale che fanno da sottofondo, basta alzare lo sguardo per capire che sei nel posto giusto.
Sotto la veranda coperta, dove il tempo sembra davvero dilatarsi, si pranza all’ombra nelle ore più calde, si legge un libro sospesi tra luce e silenzio, si chiacchiera fino a tardi con la brezza che accarezza la pelle. È uno di quei luoghi dove anche l’attesa ha un sapore dolce.
Due ampie stanze con bagno con ingresso indipendente sembrano pensate per chi arriva e non vuole più ripartire. O per chi, ogni tanto, ha bisogno di un angolo tutto suo.
E poi c’è il giardino. Non è un giardino qualsiasi: è una piccola oasi. Ogni albero, ogni pianta racconta qualcosa. E se ti fermi in silenzio, puoi sentire il suono dell’acqua che scorre, lì sotto, dal vecchio pozzo riportato in vita, che disseta la terra e custodisce la memoria del tempo passato.
Questa villa non si visita. Si vive. E quando te ne vai – se te ne vai – ti accorgi che qualcosa è rimasto con te. Un odore, un’immagine, una sensazione. Come una promessa di ritorno.