Immobile commerciale , 3255 m²

Fiumefreddo di Sicilia, Catania (provincia)

1. Descrizione attività :
Il presente impianto di acquacoltura fa parte di un protocollo d'attività per un impianto pilota, a carattere sperimentale-dimostrativo, unico in Italia, per l'allevamento intensivo e la riproduzione controllata dello Yabby, che il IX° Servizio dell'Assessorato Agricoltura e Foreste della Regione Siciliana vuole realizzare nell'ambito del "Progetto Acquacoltura" approvato e finanziato con D.D.S. n°842 del 07/09/2005. L'impianto di acquicoltura per l'allevamento del crostaceo "yabby" sorge in di attività rurali geograficamente a sud-est del centro edificato di Fiumefreddo di Sicilia in Contrada Vignagrande, una ampia zona agricola e Fiumefreddo.L'impianto si compone di tre corpi, denominati corpo "A", corpo "B" e corpo "C", rispettivamente la sede uffici e servizi, il settore riproduzione e nursery ed il settore ingrasso.
Il corpo "A", come sopra accennato, ospiterà sia i locali adibiti ad ufficio di amministrazione, che quelli ad uso igienico e spogliatoio per gli addetti alle attività lavorative; in particolare questi ultimi sono dotati di due servizi igienici separati per sesso di cui uno realizzato per persone diversamente abili; detti locali saranno rifiniti con piastrelle in ceramica a pavimento e fino ad una altezza di 2 metri per le pareti i e sono dotati degli idonei componenti sanitari wc, lavabo e doccia a pavimento.
Gli ambienti ufficio, arredati con una scrivania ed accessori, avranno superfici aero - illuminanti pari o superiori ad 1/8 della superficie in pianta, come da "Tabella A" allegata.
All'interno dei corpi "B" e "C", come anzidetto si svolge l'attività di allevamento; detti corpi sono realizzati con struttura portante con montanti ed arcate in tubi di acciaio zincato diametro 60mm, tra loro bullonate, rivestita con telo trasparente di PVC, tipicamente come le strutture a tunnel per serre.
In siffatte strutture l'illuminazione naturale avviene attraverso la trasparenza del telo di copertura delle stesse, mentre l'aerazione sarà garantita sia dalle aperture di ingresso che dalla apertura laterale mediante sollevamento del telone trasparente in PVC per tutto il perimetro dei corpi stessi; ciò garantirà il rispetto e superamento del rapporto di 1/8 della superficie in pianta.
Nel corpo "B" oltre alla vasca della cosiddetta "riproduzione dello yabby", è destinato ad ambiente di riproduzione ed allevamento larvale, al suo interno vi si trovano disposti n°12 vasca in vetroresina delle dimensioni di ml. 1,00 x ml. 3,00 in vetroresina.
Nel corpo "C" si trovano n°16 vasche disposte in batteria in vetroresina del diametro di 3,00 ml, e di due vasche in muratura delle dimensioni di 32,00 x 5,00 ml; in queste vasche avviene l'allevamento vero e proprio sino alla completa crescita del crostaceo "yabby", idonea per la sua commercializzazione.
Per quanto riguarda il rapporto l'illuminazione dei corpi B e C essa sarà del tipo naturale con superficie pari a tutta la loro estensione in quanto la struttura di tipo a serra sarà, come detto, ricoperta di rete oscurante per limitare l'eccesso di luce e calore. Sarà prevista una idonea illuminazione artificiale, tramite l'applicazione di un numero adeguato di plafoniere per tubi fluorescenti di tipo stagno con grado di protezione IP65, posizionate sopra le vasche per la loro lunghezza; detti corpi, che potranno utilizzarsi a settori, garantiranno un adeguato livello di illuminamento di almeno 200 lux sulle vasche e nei camminamenti vicini, durante le ore serali di attività.
2. Ciclo di lavorazione
Il lavoro che concerne l'attività nel corpi "B" e "C", consiste essenzialmente da un lato a fornire le giuste quantità di cibo nelle vasche, che viene posizionato una volta al giorno al centro di ognuna di esse e che è composto da un impasto (poltiglia) di sostanze vegetali miscelate e conservato in apposite celle frigorifere posizionate nel corpo "B"; dall'altro a selezionare gli individui per dimensione e taglia, poiché quelli adulti e più grossi, prevalendo su quelli più piccoli, devono necessariamente essere suddivisi e spostati in vasche diverse.
Altre attività previste sono: la pulizia delle vasche, che avviene mediante idropulitrice ed attrezzi manuali e che deve essere effettuata circa una volta ogni quattro mesi, prevedendo il totale svuotamento delle stesse per singoli settori, di cui le vasche si compongono, ed in modo alternato per due singole vasche alla volta, in modo tale da non interrompere il ciclo di produzione;
altresì verranno effettuati periodici controlli e pulizie dei filtri meccanici e della vasca di fitodepurazione per evitarne l'intasamento.
Per quanto attiene il controllo delle acque dal punto di vista chimico e biologico esso verrà effettuato dall'Università degli Studi di Palermo.
3. Ciclo e smaltimento delle acque Tale impianto di acquicoltura sarà sperimentato come impianto a ciclo misto riguardo all'utilizzo delle acque, che saranno fornite da un esistente pozzo artesiano ad uso agricolo regolarmente denunciato all'Ufficio del Genio Civile di Catania giusta domanda di concessione preferenziale prot. 22012 del 21/06/2006; infatti considerata la esigua estensione e la contenuta portata di acqua necessaria all'esercizio di detto impianto, circa 0,5 l/s per vasca, sarà possibile utilizzare a ciclo aperto l'acqua del pozzo per fornire la portata richiesta durante le ore diurne e prevalentemente nel periodo estivo, portata che si disperderà in fitodepurazione attraverso appositi filtri meccanici, come più avanti specificato; mentre nelle ore serali e notturne, nelle stagioni intermedie ed invernali e nelle giornate non soleggiate non sarà effettuato l'apporto di acqua primaria dal pozzo, ma verrà utilizzata a ciclo chiuso l'acqua esistente nelle vasche; un idoneo impianto di ricircolo effettuerà la movimentazione dell'acqua attraverso il filtro meccanico e un successivo filtro biologico ed inoltre sarà immessa aria mediante insufflatori per l'arricchimento di ossigeno.
Più specificatamente il funzionamento dell'impianto a ciclo misto suddetto è così realizzato: nel ciclo aperto l'acqua estratta dal pozzo artesiano viene immessa in appositi serbatoi di stoccaggio, almeno 20m³, al fine di stabilizzarla termicamente e da qui pompata direttamente nelle vasche di ingrasso, con portata di 3l/s, alla fine delle quali l'acqua sarà condotta in apposito filtro meccanico e quindi in fitodepurazione per essere poi smaltita nel vicino torrente delle forche; mentre nel caso di ciclo chiuso, l'acqua depurata dal filtro meccanico viene raccolta in una successiva vasca e da qui pompata nei precedenti serbatoi di stoccaggio, che in questo caso alimenteranno in uscita un filtro biologico da cui l'acqua sarà immessa in circolo nelle vasche.
Per quanto riguarda l'impianto di riproduzione e nursery presenti nel corpo "B", essisaranno eserciti a ciclo chiuso per un migliore e necessario controllo della temperatura dell'acqua utilizzata per il ciclo riproduttivo, con le stesse modalità sopra descritte.

Con lo stesso scopo ed ad integrazione del progetto di cui sopra sfruttando l'acqua di ricircolo in maniera sostenibile ha realizzato una piantagione di mango attigua all'azienda estesa su mq. 3253 di terreno pianeggiante costituita da nr.580 piante delle seguenti qualità: Kensigton, Pride,Kent, tommy,naomy.

Un'attività che è unica non solo in Italia ma persino in Europa è ricercatissima e ha una capacità di sviluppo enorme con una proiezione di guadagni veramente rilevante