In occasione della ricorrenza della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, noi Gate-away.com vogliamo lanciare un messaggio a tutto il settore immobiliare per favorire una maggiore equità tra uomo e donna.
Tutte le aziende sono chiamate ad interrogarsi su questo tema e a dare risposte per capire come combatterla; perché la violenza non è solo quella fisica ma può avere diverse sfaccettature. Una di queste è l’indipendenza economica che spesso è uno dei maggiori problemi che ostacolano le donne nel liberarsi da una situazione di abuso.
L’indipendenza economica diventa una risposta, oltre che una necessità
Gate-away.com ha cercato di restituire una fotografia dello stato lavorativo delle donne nel real estate attraverso un sondaggio inviato agli agenti immobiliari italiani. Un settore, invero, molto particolare, in cui spesso c’è solo un titolare, al massimo con qualche collaboratore, e solo a volte ci si trova di fronte a un gruppo più strutturato.
Partendo dal presupposto che quello immobiliare è stato sempre considerato un settore prettamente maschile, negli anni le donne hanno cominciato a farne parte, ricoprendo all’inizio un ruolo di collaboratrici. E su questo punto, ci sono diverse testimonianze che rendono l’idea della condizione lavorativa condizionata dal genere:
- Mi hanno chiesto se intendevo sposarmi e mettere su famiglia;
- Ti assumiamo solo con lettera di dimissioni firmata;
- Diversi anni fa una grande azienda italiana: arrivai in fondo alle selezioni e rimanemmo in due, io e un maschio, che scelsero perché io ero donna;
- Prima dell’attuale attività in proprio, mi è capitato che non volevano assumermi in quanto donna.
Da una lettura di questi commenti se ne deduce che situazioni come quelle elencate abbiamo probabilmente indotto alcune agenti immobiliari a maturare la consapevolezza che fosse arrivato il momento di superare il problema della disparità di genere, mettendosi in proprio.
Una consapevolezza che non segna la fine di un percorso, anzi, – molte titolari di agenzie hanno dichiarato che ancora oggi spesso vengono scambiate dai clienti per le segretarie dei loro collaboratori maschi – ma sicuramente ha migliorato di molto il fenomeno del gender gap nel real estate.
Anteprima sui risultati del sondaggio sul gender gap nel settore immobiliare italiano
In attesa di diffondere i risultati del nostro sondaggio, anticipiamo qualche qualche risposta. Alla domanda “ti sei sentita discriminata (o hai assistito a discriminazioni) nel tuo lavoro nell’immobiliare?”, il 23,3% ha risposto “sì, qualche volta”.
“Ma un dato importante e che fa ben sperare nel nostro settore – commenta Annalisa Angellotti, cofondatrice di Gate-away.com- è che il 73% di chi ha risposto non pensa che un capo uomo sia migliore, a prescindere, da un capo donna. La parità di genere dovrebbe essere considerata un’opportunità da cogliere per ogni tipo di azienda e la selezione del personale, le promozioni interne e gli stipendi dovrebbero essere basati esclusivamente sulle capacità”.
Perché un sondaggio sulle agenzie immobiliari?
La motivazione di questo impegno nelle parole di Angellotti che, come rappresentante del mondo del real estate, sta partecipando a un tavolo sulla parità di genere coordinato dalla CDO Marche Sud:
“In Italia la cultura dell’accudimento vede ancora come protagonista quasi unicamente la donna e ciò può risultare penalizzante a livello lavorativo e soprattutto economico. Gli ultimi dati dell’Osservatorio sui lavoratori dipendenti del settore privato dell’Inps registrano ancora un divario retributivo di genere annuale di ben 7.922 euro. ”
Continua l’impegno di Gate-away.com per sensibilizzare al problema del Gender Gap Gate-away.com dopo che l’azienda ha inviato un sondaggio anche ai 70 mila utenti stranieri iscritti alla newsletter.
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