Dal 15 maggio si iniziano a vedere importanti segnali di ripartenza che riguarderanno i viaggi per l’Italia. A cominciare dallo stop alla quarantena per chi arriva dall’Unione Europea. Stesso discorso vale anche per i cittadini provenienti da Regno Unito e Israele, Paesi in cui la copertura vaccinale ha raggiunto straordinari risultati.
Chi entra sul territorio italiano da tali stati, quindi, dovrà solo certificare o di essere vaccinato, o di avere un tampone negativo o di essere guarito dal Covid da non oltre 6 mesi.
– Chi può entrare nell’Unione Europea
Per i viaggiatori provenienti dagli Stati Uniti, si ipotizza un aumento dei voli Covid-free e la possibilità di aprire agli ingressi in Italia senza quarantena da metà giugno. Il Ministro della Salute ha invece esteso fino al 30 maggio 2021 le misure vigenti per gli ingressi in Italia per le persone provenienti o che abbiano soggiornato nei quattordici giorni precedenti in India, Bangladesh e Sri Lanka.
– Chi ritorna da viaggi in Italia
Ogni paese può prevedere misure di sicurezza: dall’esibizione di un certificato che dimostri l’esito negativo di un test per il coronavirus a un periodo di quarantena variabile all’arrivo.
La Germania, per esempio, per ora prevede che chi arriva dall’Italia trascorra un periodo di 10 giorni in isolamento fiduciario, per la Grecia e la Spagna, invece, basta un test molecolare negativo, effettuato nelle 72 ore precedenti all’arrivo, o un certificato che attesti la vaccinazione. Alcuni paesi prevedono inoltre che il proprio viaggio venga segnalato in anticipo.
In ogni caso è sempre consigliabile visitare la pagina del paese in cui si vuole andare sul sito viaggiaresicuri.it per avere tutte le informazioni necessarie al viaggio.
– Il “pass” europeo
A breve, parrebbe per giugno, dovrebbe essere introdotto un “Green Pass” il passaporto vaccinale che faciliterà i viaggi all’interno dell’Unione Europea alle persone vaccinate, risultate di recente negative a un test sul coronavirus o che siano guarite dalla COVID-19.
Il certificato potrà essere digitale o cartaceo, dotato di un QR code, per poterne fare una scansione e verificarne l’autenticità, e l’emissione sarà a carico dei singoli stati.
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