Dalla partecipazione al flash-mob mondiale contro la violenza sulle donne (Con One Billion Rising, per dire no alla violenza sulle donne) di fine febbraio alle lezioni sulla parità di genere in azienda. Continua l’impegno di Gate-away.com per sensibilizzare il team e il settore immobiliare sul problema del gender gap.

(Segui il percorso: Gender Gap: riflessioni e un sondaggio per gli agenti immobiliari e Il sondaggio di Gate-away.com)

“Sono stata davvero colpita dall’autentico entusiasmo con cui il team di Gate-away.com voleva essere protagonista di questa azione collettiva (One Billion Rising). Annalisa Angellotti (cofondatrice e Cho dell’azienda) mi ha voluto coinvolgere insieme a Giordana Camerata, in un corso che con Better Place portiamo nelle aziende: un progetto formativo che si prefigge di creare consapevolezza negli uomini e nelle donne sulle responsabilità, individuali e collettive, che ciascuno/a di noi ha nelle azioni e nei linguaggi utilizzati nel proprio quotidiano”, commenta Luisa Rizzitelli, responsabile ufficio stampa del Dipartimento Differenza Donna, gestisce il 1522, numero nazionale anti-violenza e stalking della Presidenza del Consiglio dei Ministri e responsabile del Programma formativo Better Place.

Insieme a Rizzitelli le lezioni sono state tenute da Giordana Camerata, consulente di Welfare e delegata del gruppo Pari Opportunità della CDO Marche Sud. Camerata condivide da anni un percorso con Annalisa Angellotti di consulenza sul benessere organizzativo e welfare aziendale inoltre fanno parte entrambe di un tavolo sulla parità di genere della Cdo Marche Sud.


Come si sono svolte le lezioni sulla parità di genere

Gli asset fondamentali sono stati tre:

  • Analisi del tema e delle ragioni perché tutti e tutte dobbiamo occuparcene;
  • Esperienze che toccano ciascuno di noi e costruiscono le nostre “gabbie” (il tema degli stereotipi e delle scelte condizionate dalla cultura in cui viviamo);
  • Tema delle discriminazioni, delle microaggressioni e delle molestie nei luoghi di lavoro. Focus sul riconoscimento di discriminazione e stereotipi nella gestione dei colloqui e dei team e strumenti adeguati. I bias di genere del team si verificano quando i pregiudizi basati sul genere influenzano il modo in cui i leader valutano, gestiscono e interagiscono con il team o come i membri interagiscono tra di loro.

Attorno a questi ragionamenti sono state costruite esercitazioni, riflessioni, scambi di opinioni. 

La valutazione di Gate-away.com

“Quello che abbiamo trovato è stato un ambiente estremamente sensibile e in gran parte già molto consapevole della serietà del problema. Il clima sereno ha favorito non solo l’ascolto, privo di retro-strutture e pregiudizi, ma ha in particolare aiutato a riconoscere tanti comportamenti spesso inconsapevolmente non paritari e capaci di condizionare noi stessi e gli altri. Abbiamo costatato anche dell’autocritica durante il percorso, da parte di chi si è reso conto di comportamenti o frasi errate del quale non aveva percepito il valore discriminatorio”.

Rizzitelli e Camerata

L’importanza per le aziende di affrontare la tematica sulla parità di genere

“Per le aziende è importantissimo avere la voglia e il coraggio di affrontare questi temi – continua Rizzitelli –  Dove non c’è autentica parità di genere non possono esserci né serenità né le condizioni migliori per operatività e profitti. Inoltre ognuno di noi vive nei luoghi in cui lavora una parte importante del proprio tempo e le aziende possono e devono essere anche motore di crescita personale e sociale. Con #BetterPlace crediamo che proprio le aziende migliori sappiano rivendicare questo protagonismo e farlo proprio”.

“È fondamentale per l’azienda affrontare queste tematiche – aggiunge Camerata – anche per rispondere alle direttive che l’Europa porta avanti per l’agenda 2030 e agli impegni assunti dagli Stati dell’Unione sulla lotta alla discriminazione e quindi sulla parità di genere nei contesti lavorativi.i dagli Stati dell’Unione sulla lotta alla discriminazione e quindi sulla parità di genere nei contesti lavorativi. Per esempio la Direttiva 2023/970 sulla parità salariale e trasparenza dovrà essere recepita entro il 2026″.

Discorsi sulla parità di genere a che consapevolezza porta, come si migliorano i rapporti e come influenza la vita privata?

La risposta che solitamente si ottiene con i percorsi di Better Place sono generalmente molto significativi in due ambiti: uno personale, di riflessione privata; l’altro relazionale nel luogo di lavoro. Si alza immediatamente il livello di sensibilità a certe dinamiche e convinzioni che sono spesso figlie di un retaggio culturale che ancora ci portiamo dietro. Un simile traguardo diventa patrimonio delle persone e poi i ragionamenti arrivano in famiglia, tra gli amici, in ambienti extra lavorativi.

“Quello che ci piace sottolineare – concludono Rizzitelli e Camerata – è che parlare di questi temi vuol dire creare un terreno di fiducia e di ascolto con l’azienda. Ricordiamo che il tema delle molestie, ma anche delle semplici discriminazioni sono state da sempre (e ancora lo sono) la punta di un iceberg. Riuscire a parlarne è uno straordinario strumento di prevenzione e benessere in azienda. Ogni piccola azione che possiamo mettere in campo verso l’equità e la parità in realtà può portare alla lunga a un grandissimo risultato di giustizia sociale ed equilibrio tra uomini e donne”.