Hai presente quei professionisti, freelance (nomadi digitali) o dirigenti internazionali che, accarezzando l’idea di trasferirsi in Italia, ti chiedono: “Ma le tasse? Sarebbe sostenibile?”. Ecco, oggi sei in grado di rispondere con un asso nella manica: il regime dei lavoratori impatriati.
Cosa è cambiato?
Dal 2024 chi trasferisce la residenza fiscale in Italia – che sia per lavoro dipendente o attività autonoma – può pagare le tasse solo sul 50% del reddito prodotto in Italia, fino a un tetto di 600.000 € annui
Una rivoluzione: una moltiplicazione di risparmi concreti, utile soprattutto a chi guadagna bene lavorando da remoto o come consulente internazionale.
Durata? Cinque anni: quello del trasferimento e i quattro successivi, a patto che il trasferimento fosse preceduto da almeno 3 anni di residenza fiscale all’estero (e fino a 6–7, se la persona lavorava nello stesso gruppo estero) e se resti in Italia almeno 4 anni. (fonte Agenzia delle Entrate)
Vantaggi per chi arriva con famiglia o compra casa
Se il trasferimento avviene con figli minorenni, il beneficio dell’incentivo fiscale migliora: si paga solo sul 40% del reddito, ovvero si esenta il 60% .
Se invece chi arriva acquista una casa da abitazione principale entro 12 mesi dal trasferimento, si ottiene una proroga di tre anni (in aggiunta ai cinque standard), sempre con il 50% tassabile
Cosa significa per te, agente immobiliare
Immagina questa scena: dialoghi con un professionista americano con un buon reddito, che cerca una seconda casa in Italia. Mentre gli mostri le foto, lui chiede “Ma… la fiscalità?”.
Tu puoi rispondere: “Sai, se trasferisci la residenza qui e lavori almeno 183 giorni l’anno in Italia, pagherai le tasse solo sul 50% del tuo reddito. Se hai un figlio o compri casa, potresti addirittura pagare solo sul 40% per diversi anni. Significa che risparmi e puoi investire di più sul mattone.”
Lo smart working come leva di vendita
Chi lavora da remoto cerca:
- buona connessione internet, meglio se fibra;
- uno spazio studio silenzioso e funzionale;
- vicinanza a infrastrutture (aeroporti, trasporti);
- città o zone in cui si possano coniugare qualità della vita, smart working e famiglia.
Puoi valorizzare questi aspetti. Perché oggi vendere uno spazio non è più solo fotografare cucina e metratura: è mostrare un contesto professionale e di benessere, che si sposa perfettamente con le agevolazioni fiscali.
Come inserire questo incentivo fiscale in un annuncio
Un’idea può essere aggiungere frasi come: “Adatta allo smart working: connessione ultraveloce, spazio studio, vicinanza a hub internazionali. Per professionisti che trasferiscono la residenza in Italia: tassazione agevolata – il 50% del reddito, fino a 600 mila €, e solo il 40% se hai figli – prorogabile fino a 8 anni se acquisti casa.”
Un dettaglio così rende l’offerta più attraente, perché spiega il guadagno, mentre racconta l’immobile.
Il Regime dei lavoratori impatriati non è solo una norma fiscale: è uno strumento potente per posizionare la casa che vendi come un investimento intelligente. Parlarne con cognizione ti distingue. Quando si tratta di acquirenti esetere, non si vendono solo metri quadrati ma una vita (e una fiscalità) su misura!