Con quale obiettivo gli stranieri fanno un investimento immobiliare in Italia? Questa settimana il team di Gate-away.com prova a rispondere a questa domanda. E l’analisi sugli utenti del portale restituisce una fotografia molto ricca. Per chi lavora come agente immobiliare e vuole proporre immobili italiani al mercato estero, queste informazioni, suddivise in tre punti, sono fondamentali per stabilire una strategia di vendita efficace.

1. Perchè vogliono comprare una casa in Italia?

“Se acquistasse una casa in Italia, come intende utilizzarla principalmente?”, quasi la metà degli utenti (49,50%) vede la casa in Italia come seconda casa per le vacanze.

Subito dopo troviamo chi sogna un cambiamento più radicale: oltre un terzo (36,26%) immagina la casa italiana come residenza principale, quindi un luogo in cui vivere stabilmente o per lunghi periodi.

Una quota più ridotta dichiara utilizzi diversi, più sfumati o personali (6,95%), mentre chi pensa in modo prioritario agli affitti brevi turistici rappresenta meno di 1 persona su 10 (5,96%). Gli affitti a lungo termine, infine, sono l’obiettivo principale solo per una piccola minoranza, pari all’1,32%.

In altre parole, per la grande maggioranza degli acquirenti esteri l’investimento immobiliare in Italia è prima di tutto un progetto di vita o di tempo libero, non solo un’operazione di rendimento.

In un annuncio o in una presentazione, parlare di investimento immobiliare può voler dire anche raccontare quanto sia appagante passare lì le vacanze, o cosa significhi svegliarsi ogni giorno in quel borgo o in quel quartiere.

2. Affitti brevi, nuove regole e tasse: quanto pesano davvero?

Negli ultimi anni, l’attenzione verso le regole sugli affitti brevi in Italia è cresciuta molto. È naturale quindi chiedersi se questo possa frenare l’interesse degli acquirenti stranieri che guardano all’investimento immobiliare.

Emerge un dato interessante dalla domanda “Le nuove regole e tasse sugli affitti brevi in Italia influenzano la sua decisione di acquistare una casa qui, rispetto ad altre destinazioni europee?
Quasi la metà degli intervistati (48,51%) dichiara che queste regole non cambiano la decisione di comprare in Italia; oltre tre utenti su dieci (31,13%) ammettono di non essere nemmeno a conoscenza di queste novità.

Più che un ostacolo, le nuove regole possono diventare l’occasione per l’agente di presentarti non solo come venditore di case, ma come consulente di fiducia.

3. Turismo e overtourism: spostare, non spegnere, l’interesse

Un altro tema molto discusso è quello dell’overtourism: città affollate, centri storici pieni, costi in crescita. Ma quanto pesa tutto questo sulle decisioni di chi vuole comprare una casa in Italia?

“L’impatto del turismo e overtourismo ha influenzato la sua decisione su dove acquistare casa in Italia?”, le risposte mostrano che:

  • per il 69,87% dei rispondenti, il turismo e l’overtourism non hanno influito sulla scelta;
  • mentre il 30,13% dichiara di aver cambiato zona proprio a causa di questo.

Quindi, da un lato l’Italia resta desiderabile anche nelle aree molto turistiche; dall’altro, per quasi un terzo degli acquirenti, l’eccesso di turismo è un motivo per cercare alternative più tranquille.

Si apre per le agenzie l’opportunità aree “meno ovvie” da proporre per un investimento immobiliare intelligente: non solo la classica città d’arte o la località da cartolina, ma luoghi dove si vive meglio tutto l’anno, magari con prezzi ancora interessanti e ottime prospettive di rivalutazione nel tempo.

Come trasformare questi insight in strategie concrete?

Negli annunci, nel sito dell’agenzia, nelle schede immobiliari si dovrebbe inserire l’idea di investimento immobiliare non solo in chiave economica, ma anche come investimento in qualità di vita, tempo, relazioni (e questo Gate-away.com lo sostiene da anni).

Inoltre, se quasi la metà pensa alla seconda casa per vacanze e oltre un terzo alla residenza principale, si potrebbe modulare la comunicazione nel rispetto di questi principali target:

  • seconda casa, sottolineando comodità per chi arriva dall’estero, facilità di raggiungere aeroporti e stazioni, possibilità di utilizzo stagionale, gestione a distanza.
  • residenza principale, approfondendo temi come scuola, sanità, coworking, internet, comunità internazionale, costo della vita.
  • affitti brevi, integrando l’aspetto normativo e fiscale, senza ridurre tutto al “quanto rende”.

Sapendo che una parte non trascurabile di acquirenti si sposta a causa dell’overtourism, occorre valorizzare destinazioni alternative, zone meno battute – che il team di Gate-away.com ha ribattezzato “tesori italiani nascosti” – come scelta consapevole, non di ripiego.