Dopo il Covid-19 la casa è divenuta il fulcro delle nostre vite. Come mai prima d’ora è lo spazio in cui ancora oggi si lavora, si studia, si svolge attività fisica, si socializza e ci si rilassa.

Per questo sta emergendo sempre più in tutto il mondo un forte e generalizzato desiderio di “cambiare aria”. E casa. Per molti, meglio ancora se all’estero. Due sono le ragioni principali:

  • avere una residenza alternativa nel caso in cui la situazione in patria dovesse peggiorare;
  • l’insoddisfazione verso il proprio stile di vita e la voglia di migliorarne la qualità.

Infatti secondo un sondaggio condotto da Knight Frank in 44 Paesi, un proprietario su quattro nel mondo sta prendendo in considerazione l’acquisto di un immobile oltre confine.

Ma dove? I fattori determinanti nella scelta del luogo in cui acquistare una seconda abitazione sono l’accesso a un sistema sanitario di alto livello e la qualità della vita. Una carta a favore dell’Italia: il 57,5% di chi cerca un immobile nel nostro Paese, lo sceglie proprio per questo motivo secondo un recente sondaggio condotto da Gate-away.com fra gli oltre 50,000 potenziali acquirenti esteri iscritti alla newsletter.

Per gli inglesi l’Italia resta la casa dei sogni

Fra tutti, gli inglesi sembrano quelli più insofferenti, che negli ultimi mesi stanno ricercando con sempre più frenesia “un posto al sole”.

Secondo una ricerca condotta da Bankrate.com, durante il lockdown molti britannici hanno passato molto tempo online pensando a un trasloco futuro, soprattutto oltremanica, come mai era successo prima. Infatti le ricerche su internet di case all’estero sono aumentate del 350% nelle settimane clou della pandemia, mentre quelle su come trasferirsi oltre confine sono salite addirittura del 500%. La possibilità/transizione al lavoro in remoto per circa la metà dei lavoratori inglesi ha convinto molti di loro del fatto che potrebbero vivere senza problemi in un altro Paese.

L’Italia è nella top 10 dei Paesi più gettonati dai britannici secondo Knight Frank. Questo trova riscontro anche nell’ultimo report Gate-away.com. Analizzando le richieste ricevute dall’estero per gli immobili in vendita in Italia dal 1° gennaio al 31 luglio 2020 attraverso Gate-away.com, il Regno Unito è al secondo post dopo gli Stati Uniti per numero di richieste ricevute con un aumento del 12,83% rispetto allo stesso periodo del 2019.

Considerando il fatto che la Brexit si sta avvicinando, questo dato assume una duplice valenza positiva per il mercato immobiliare italiano che continua ad avere un forte appeal sul mercato degli acquirenti esteri, nonostante il clima di forte incertezza.