Il covid-19 non ferma l’innovazione. Il nuovo portale Gate-away.com, programmato da tempo e che ha visto impegnati i tecnici per mesi, “s’ha da fare”.

Allora tutti a lavoro da casa, a tempo pieno dal 9 fino al 23 marzo e per due ore al giorno per tutto maggio e fino al 28 giugno. E proprio nel periodo peggiore, quello del lockdown, il nuovo portale è stato terminato e presentato il 27 luglio.

Nel team, che ha lavorato al nuovo sito, cominciamo con il presentare Luca Castorani ed Enrico Tamburrini, che si sono occupati dell’user experience di Gate-away.com e, come sostengono i due, di difendere “il lato chiaro della forza”, mentre al “lato oscuro” pensano i “veri tecnici”.

A proposito dei “veri tecnici”, ecco i nomi e le competenze: Maurizio D’Ottavi (geolocalizzazione degli immobili, gestione della mappa e di alcune parti del front-end); Massimo Regi (front-end, ovvero l’interfaccia utente, approfondimento di tecnologie e linguaggi); Marco Gabrielli (programmazione, back end, il motore del sito e a tutto quello che “c’è ma non si vede”).

Un lavoro a distanza ma di squadra

Un lavoro, il loro, che si è svolto a distanza ma in squadra, visto “tutto l’armamentario a disposizione” come lo ha definito Marco Gabrielli, che lo elenca in maniera minuziosa: sistemi di assistenza remota per aiutare eventuali colleghi in difficoltà (Supremo e TeamViewer), accessi VPN (connessioni protette) per accedere alle risorse e ai server aziendali, sistemi collaborativi aziendali (Slack), strumenti di videoconferenza (Skype e Meet) ed instant messaging (WhatsApp, Telegram).

“Sin dall’inizio abbiamo organizzato una call collettiva ricorrente – commenta Maurizio D’Ottavi – in cui poter discutere in modo strutturato le varie problematiche si presentavano. Ovviamente per la gestione delle emergenze abbiamo usato i messaggi o telefonate specifiche”.

Consigli per lavorare in smart working

“La connessione veloce è ormai essenziale – precisa Enrico Tamburrini – soprattutto quando si è in videocall con tanti colleghi contemporaneamente, e magari nelle altre stanze ci sono altri familiari che lavorano o seguono lezioni online”.

Abbiamo chiesto al team un consiglio su un luogo casalingo ottimale dove sono riusciti a lavorare, soprattutto in un momento in cui si è rimasti forzatamente tutti in casa e la collaborazione famigliare è diventata fondamentale.

“Non mi sento di dare consigli su come e dove lavorare: il miglior luogo è quello che di volta in volta si ritiene adatto – continua Massimo Regi – a volte è il divano, a volte la scrivania, altre ancora il tavolo della cucina. Anche se nel mio caso devo essere sincero (sorride, ndr): su queste scelte molto hanno contribuito moglie e figlia”.

“Senza essere troppo invadente – precisa Luca Castorani – durante il lockdown, mi sono ritagliato un piccolo spazio in camera di mia figlia, tra un’enorme casa delle bambole a tre piani, rosa, azzurra e verde e una libreria piena di favole, libri di animali, pastelli, acrilici e penne glitterate. Hanno completano il quadro delle cuffie per ascoltare della musica e fogli bianchi per scarabocchiare e prendere appunti”.

Maurizio D’Ottavi aveva già praticato lo smart working, durante altre esperienze lavorative. Invece per gli altri è stata una novità, ma fino a un certo punto: da settembre scorso Gate-away.com ha inserito orari flessibili settimanali per andare incontro alle esigenze dei dipendenti. (Per maggiori informazioni: clicca qui)

Clima positivo e di fiducia in azienda

Annalisa Angellotti, Antonio Quondamatteo e Simone Rossi, i fondatori di Gate-away.com, puntano piuttosto sul concetto di “collega” e questa è una delle scelte più intelligenti e lungimiranti della ditta – conclude Regi a nome del team – Tutto questo non può non portare a un incremento della produttività e al miglioramento del benessere di vita di tutto lo staff. La possibilità di poter lavorare da casa è la naturale conseguenza di questo clima positivo e della fiducia di cui godiamo”.